1. Biscotti
Perfetta per preparare biscotti uniformi, morbidi o croccanti. Ideale per frolle al burro, vaniglia, cacao o speziate.
2. Gnocchi di patate
Trafila studiata per ottenere gnocchi compatti ma soffici. Ottimi con burro e salvia o con un buon ragù.
3. Udon / Pici
Versatile per udon giapponesi (spessi ed elastici) o per pici toscani (rustici). Perfetti per brodi caldi o sugo all’aglione.
4. Cannelloni
Per ottenere cannelloni regolari da farcire con ricotta e spinaci, ragù tradizionale o ripieni di pesce. Ideali per cotture al forno.
5. Conchiglione Gigante
Trafila dedicata ai grandi conchiglioni da riempire. Perfetti con ricotta e salsiccia, zucca e taleggio o ragù.
6. Tagliatelle
Classica trafila per tagliatelle da 6–8 mm. Ottime con ragù, funghi, tartufo o panna e prosciutto.
7. Fusilli
Crea fusilli ben avvolti, consistenti e porosi. Ideali con pesto, pomodoro fresco, crema di zucchine o ragù di salsiccia.
8. Grissini
Per ottenere grissini croccanti, sottili o più spessi. Ottimi al naturale o aromatizzati (sesamo, rosmarino, cipolla, paprika).
9. Orecchiette
La trafila perfetta per la tipica forma concava pugliese. Ideali con cime di rapa, pomodoro fresco o ragù.
10. Lasagne
Produce sfoglie larghe e regolari, perfette per lasagne classiche alla bolognese o in versione bianca (funghi, pesto, verdure).
1️⃣ Risone – La trafila perfetta per preparare insalate di “riso” alternative, fresche, colorate e personalizzabili come più ci piace.
2️⃣ Fusilli (in tutte le misure) – Perfetti con verdure di stagione, oppure come base per una gustosa pasta fredda. Sono un vero must dell’estate italiana.
3️⃣ Farfalle – Un formato leggero, giocoso e sfizioso, ideale per piatti freschi e creativi che piacciono a grandi e piccini.
4️⃣ Busiata – Dalla tradizione mediterranea, si sposa a meraviglia con pesto, pesce, pomodorini e aromi estivi.
5️⃣ Chitarra – Perfetti per un primo di mare, con vongole, cozze o crostacei. Mantengono la cottura e catturano bene i condimenti.
6️⃣ Margherita – Un fiore d’estate nel piatto: scenografica, creativa e ideale per stupire a tavola con un formato insolito ma versatile.
7️⃣ Grissini – Croccanti, irresistibili, da sgranocchiare da soli o da servire con salumi, salse e formaggi in un antipasto estivo.
8️⃣ Udon/Pici – Richiamano la cucina orientale in chiave italiana. Un formato di tendenza, perfetto per piatti fusion o con verdure e brodi freddi.
9️⃣ Casarecce – Rustiche, avvolgenti, ideali per sughi a base di melanzane, pomodorini, basilico e ricotta salata.
🔟 Maccherone – Il più tradizionale dei formati, perfetto per una pasta al forno leggera o per un primo piatto semplice e gustoso con sugo fresco e basilico.
L’idratazione è la quantità totale di liquidi presenti in un impasto in rapporto alla quantità di farina utilizzata. I liquidi possono includere acqua, olio, uova, puree, ecc.
Nella pasta fatta in casa, la quantità di acqua viene solitamente calcolata su 500 o 600 grammi di farina, poiché le macchine domestiche hanno una capacità più ridotta. Spesso, però, le ricette indicano l’idratazione in percentuale e non in quantità precise: ma come sapere allora quanto liquido aggiungere?
✅ Calcolare la quantità di liquido necessaria: se hai la farina e vuoi sapere quanti liquidi aggiungere:
Farina × Percentuale = Idratazione
Esempio:
Hai 500 g di farina e vuoi un’idratazione al 38%
👉 500 × 0,38 = 190 g di liquidi totali (acqua + uova + olio + altro)
Ad esempio:
✅ Calcolare la percentuale di idratazione di una ricetta: se hai già farina e liquidi e vuoi sapere quale sia l’idratazione:
(Totale Liquidi ÷ Farina) × 100 = percentuale idratazione
Nota: in cucina i grammi e i millilitri per i liquidi si considerano spesso equivalenti.
Fattori che influenzano l’idratazione
💧 Idratazione consigliata
| Tipo di pasta | % di idratazione consigliata |
| Pasta corta | 36–40% |
| Paste lunga | 36–40% |
| Sfoglie | 38–45% |
| Trafile elicoidali | 35–38% |
| Trafile con figure | 40–44% |
🛠️ Come correggere l’impasto
Nota finale
Se la pasta non risulta liscia durante l’estrusione, potrebbe essere perché la macchina o la trafila non sono ancora ben calde. In tal caso:
Tabella con i corretti valori di idratazione
| Grammi di farina | Idratazione (%) | Liquido da aggiungere in gr |
| 250 g | 25% | 62,5 g |
| 250 g | 26% | 65 g |
| 250 g | 27% | 67,5 g |
| 250 g | 28% | 70 g |
| 250 g | 29% | 72,5 g |
| 250 g | 30% | 75 g |
| 250 g | 31% | 77,5 g |
| 250 g | 32% | 80 g |
| 250 g | 33% | 82,5 g |
| 250 g | 34% | 85 g |
| 250 g | 35% | 87,5 g |
| 250 g | 36% | 90 g |
| 250 g | 37% | 92,5 g |
| 250 g | 38% | 95 g |
| 250 g | 39% | 97,5 g |
| 250 g | 40% | 100 g |
| 250 g | 41% | 102,5 g |
| 250 g | 42% | 105 g |
| 250 g | 43% | 107,5 g |
| 250 g | 44% | 110 g |
| 250 g | 45% | 112,5 g |
| 250 g | 46% | 115 g |
| 250 g | 47% | 117,5 g |
| 250 g | 48% | 120 g |
| 250 g | 49% | 122,5 g |
| 250 g | 50% | 125 g |
| 500 g | 25% | 125 g |
| 500 g | 26% | 130 g |
| 500 g | 27% | 135 g |
| 500 g | 28% | 140 g |
| 500 g | 29% | 145 g |
| 500 g | 30% | 150 g |
| 500 g | 31% | 155 g |
| 500 g | 32% | 160 g |
| 500 g | 33% | 165 g |
| 500 g | 34% | 170 g |
| 500 g | 35% | 175 g |
| 500 g | 36% | 180 g |
| 500 g | 37% | 185 g |
| 500 g | 38% | 190 g |
| 500 g | 39% | 195 g |
| 500 g | 40% | 200 g |
| 500 g | 41% | 205 g |
| 500 g | 42% | 210 g |
| 500 g | 43% | 215 g |
| 500 g | 44% | 220 g |
| 500 g | 45% | 225 g |
| 500 g | 46% | 230 g |
| 500 g | 47% | 235 g |
| 500 g | 48% | 240 g |
| 500 g | 49% | 245 g |
| 500 g | 50% | 250 g |
Articolo redatto con il contributo di Elise Avella Feiner.
Cuocere la pasta è una vera e propria arte, che affonda le sue radici nelle cucine delle nonne italiane. Con mani esperte e tanto amore, hanno sempre portato in tavola prelibatezze fatte a mano, espressione autentica della cucina casalinga e tradizionale. È da loro che nasce l’idea della pasta fatta in casa: una tradizione culinaria tramandata di generazione in generazione, che ancora oggi rappresenta al 100% lo spirito della cucina italiana.
Qui da Pastidea, coltiviamo da sempre la passione per la pasta fresca e fatta in casa. È proprio da questa passione che nasce la nostra realtà, grazie alla visione del nostro fondatore Maurizio Prazza.
Dall’amore per la pasta e dalla voglia di sperimentare è nata l’idea di estrudere la pasta in mille formati diversi, per valorizzare ogni impasto, ogni ricetta e ogni occasione in modo creativo e unico.
Ma tra tutti i passaggi, cuocere la pasta è forse il più delicato: ogni formato ha tempi di cottura diversi e richiede piccole attenzioni specifiche. Basta poco per compromettere il risultato finale o, al contrario, per esaltarlo al massimo. La giusta cottura è ciò che trasforma un buon piatto di pasta in un’esperienza davvero indimenticabile.
I tempi di cottura della pasta dipendono principalmente dalla grandezza del formato e, soprattutto, dallo spessore: In generale, si va da un minimo di 3 minuti fino a circa 10 minuti per formati più comuni; tuttavia, con spessori superiori a 1,5 mm, il tempo può arrivare anche a 20 minuti. Per uno spessore compreso tra 0,8 mm e 1,2 mm, i tempi medi si aggirano intorno ai 6–7 minuti.

Un altro elemento che incide sulla cottura è la composizione dell’impasto: se contiene uova, la pasta tende a cuocere più rapidamente. Al contrario, se la pasta è essiccata, i tempi di cottura aumentano sensibilmente.
Durante la preparazione, è importante cuocere la pasta in abbondante acqua per evitare che si attacchi. Per migliorare la separazione dei formati in cottura, è possibile aggiungere un filo d’olio, anche solo un cucchiaio, direttamente nell’acqua.
Per cuocere al meglio la pasta lunga, è utile formare dei piccoli nidi prima dell’immersione in acqua, così da garantire una cottura più uniforme. In questo caso, si può aggiungere un cucchiaino d’olio all’acqua per evitare che i nidi restino attaccati. Durante la cottura, è consigliabile muoverli delicatamente con una forchetta (senza romperli) per favorirne lo scioglimento. In generale, la pasta va mescolata di tanto in tanto, preferibilmente con un cucchiaio di legno, evitando utensili in acciaio.


Per quanto riguarda la pasta ripiena, come i ravioli, è bene portare l’acqua a ebollizione e poi abbassare leggermente la fiamma: un’ebollizione troppo vigorosa potrebbe rompere l’impasto e causare la fuoriuscita del ripieno.
Un trucco per gli gnocchi è aspettare che vengano a galla: in genere cuociono in 2–3 minuti. Quando salgono in superficie, è il momento di assaggiarli per verificarne la cottura. È importante non lasciarli troppo a lungo in acqua, altrimenti rischiano di sfaldarsi.



Preferisci grandi quantità e varietà di formati? La 7000 è la scelta migliore.
Cerchi un modello più compatto, esteticamente curato, con capacità media? La 5000 è ideale.
Il modello TR50 è una soluzione compatta ma potente, capace di lavorare fino a 1,8 kg per ciclo e 5 kg all’ora. Permette di impastare con qualsiasi farina, aggiungendo acqua o uova, e può estrudere anche sfoglia. Ha componenti in acciaio inox e facile pulizia, perfetta per piccoli ristoranti o uso semi-professionale. La versione LP5 TR50CH ha comandi touch è disponibile sia in versione europea che americana. Perfetta per piccole strutture e cucine domestiche.

Se ti serve più capacità, la TR70 lavora fino a 2,5 kg per ciclo e 8 kg all’ora. Ha le stesse funzionalità della TR50, ma con maggiore produttività, adatta a piccole produzioni artigianali

Per produzioni ancora più consistenti, c’è la TR75, dotata di sistema di raffreddamento, coltello elettronico per il taglio automatico, ventilatore per asciugatura e possibilità di produrre fino a 5 kg per ciclo e 12 kg all’ora. La macchina è realizzata con materiali certificati per uso alimentare, è disponibile in versione monofase o trifase ed è perfetta per chi necessita di performance elevate.

Il top di gamma è la TR95, che arriva a 9 kg per ciclo e una produzione massima di 23 kg/h. Anch’essa dotata di raffreddamento, coltello elettronico, ventilatore, materiali professionali, possibilità di inversione del senso di rotazione e smontaggio rapido. È la macchina ideale per pastifici, gastronomie o cucine con volumi importanti.

Puoi optare per La Fattorina Fimar MPF 1.5, con una vasca da 1,5 kg e una produzione di circa 3 kg/h. È compatta, robusta, facile da pulire e compatibile con trafile in bronzo da 4,5 cm. Se invece hai bisogno di una capacità leggermente superiore, la Fattorina VIP2 (MPF 2.5) arriva a una produzione di 5 kg/h con una vasca da 2,5 kg, ideale per produzioni domestiche abbondanti o piccoli laboratori.
L’impasto per la Philips Pasta Maker può essere colorato e aromatizzato prima dell’estrusione, semplicemente aggiungendo polveri di origine vegetale. In questo modo otterrai una pasta colorata e ricca di sapore, perfetta per creare piatti unici, autentici e naturali.
La dose di partenza consigliata è di 1–3 grammi di polvere ogni 100 grammi di farina. La quantità può essere regolata in base all’intensità di colore desiderata e al gusto, poiché alcune polveri hanno un sapore più marcato. È sempre consigliabile fare delle prove. Le polveri possono essere aggiunte direttamente alla farina oppure sciolte nei liquidi dell’impasto, come acqua o uova. Con le uova si amalgamano facilmente. Se invece si impasta con acqua, è meglio incorporarla gradualmente per evitare la formazione di grumi. Attenzione a polveri particolarmente coloranti come la curcuma o il nero di seppia in polvere: in questi casi è consigliabile partire da circa 1 grammo ogni 100 grammi di farina e valutare l’effetto prima di aggiungerne altra.






Se prepari pasta in grandi quantità, per regalarla o conservarla, esistono diversi metodi di conservazione a seconda del tipo di impasto. Ecco alcuni consigli pratici:
una volta realizzata la pasta, soprattutto se in grandi quantità, puoi lasciarla asciugare:
🔹 Su una tovaglia bianca e pulita
🔹 Su stendipasta o tavole da essiccazione.
Anche se può sembrare asciutta dopo poche ore, per una conservazione sicura e duratura sono spesso necessari 3-5 giorni di asciugatura completa, soprattutto in presenza di umidità o basse temperature.
Il congelamento è un ottimo metodo per conservare la pasta, soprattutto quella all’uovo o i formati più delicati.
Ecco come procedere:
Per formati delicati, puoi inserire i sacchetti Ziplock all’interno di contenitori rigidi, così da proteggerli da urti o schiacciamenti.
Per pasta lunga, è consigliabile formare dei piccoli nidi, infarinarli leggermente e conservarli con la stessa modalità.
Attenzione: non sovrapporre oggetti pesanti nel congelatore, per evitare che la pasta si rompa.
Le trafile con forme particolari – come quelle che raffigurano animali, auto, fiori, ma anche formati complessi come fusilli e cellentani – richiedono un impasto con un grado di idratazione molto preciso. Questo perché sono trafile composte da elementi delicati, in alcuni casi anche molto sottili. Se l’impasto risulta troppo duro o secco, durante l’estrusione si genera una pressione eccessiva all’interno della macchina. Questa pressione può danneggiare o addirittura rompere la trafila.
Per questo motivo è fondamentale rispettare le indicazioni sull’idratazione dell’impasto, così da garantire una corretta estrusione e preservare l’integrità della trafila.
La rottura o i problemi riscontrati con le trafile figurate sono quasi sempre dovuti a un utilizzo non corretto. Le cause più comuni includono:
Questi fattori possono compromettere il processo di estrusione e, nel tempo, causare danni alla trafila, soprattutto nei formati più complessi.
Il processo standard del Philips Pasta Maker (inserire gli ingredienti, impastare e subito estrudere) non è ideale per le trafile fini. Raccomandiamo quindi il seguente procedimento:
Questo metodo ottimizzato garantisce un impasto omogeneo, previene la formazione di grumi ed evita l'ostruzione delle aperture fini o un accumulo di pressione.
Il riposo dell'impasto permette:
La pulizia delle trafile rappresenta spesso una delle fasi più impegnative nella preparazione della pasta fresca con la Philips Pasta Maker. In particolare, le trafile in bronzo e in POM (poliossimetilene) possono risultare complesse da pulire, soprattutto quando presentano numerosi fori di piccole dimensioni o sezioni particolarmente sottili.
Per rispondere a questa esigenza, Pastidea offre indicazioni pratiche e consigli utili per facilitare la manutenzione delle trafile, evitando danni e prolungandone la durata nel tempo.
La pasta può essere preparata con diverse tipologie di farina: farina 00, farina universale, semola, semolino, farina di mandorle, farina di riso, ecc. Ogni farina ha una capacità di assorbimento dell’acqua diversa. Le farine più “forti”, come la semola o la farina 00, possono richiedere fino a 10 g (o ml) di liquido in più rispetto ad altre. Anche fra farine dello stesso tipo, ma di marchi diversi, si possono riscontrare differenze. Inoltre, anche temperatura e umidità dell’ambiente influiscono sull’idratazione necessaria.
➜ Per la pasta estrusa si consiglia l’uso della semola rimacinata.
La farina 00, da sola, non è adatta all’estrusione: tende a non formare una buona struttura ed è sconsigliata per i formati regolari. In alcune ricette tradizionali può comparire l’utilizzo della farina 00, e talvolta se ne aggiunge una piccola parte, ma è bene farlo con attenzione.
Molto spesso i termini semola e semolino vengono confusi o usati in modo intercambiabile, ma si tratta di due prodotti diversi:
📌 Nota: In molte traduzioni automatiche dall’inglese, la semola rimacinata di grano duro viene spesso indicata semplicemente come semolina. Tuttavia, questa traduzione non è del tutto precisa: da noi, qui in Italia, con semola si intende generalmente una farina più fine e raffinata, ideale sia per la pasta fresca che per quella estrusa.
Le farine riportate di seguito possono essere utilizzate anche per estrudere la pasta, ma è fondamentale prestare molta attenzione al dosaggio dei solidi e, soprattutto, dei liquidi.
Farine come l’integrale, di farro, di ceci o altre farine alternative, richiedono generalmente una quantità di liquidi maggiore rispetto alla classica semola rimacinata.
Se il dosaggio non è corretto, l’impasto può risultare troppo duro e difficile da lavorare: la macchina faticherà durante l’estrusione, con il rischio di surriscaldamento e possibili danni, soprattutto nel caso di trafile con formati più delicati, che possono rompersi sotto pressione.Per questo motivo si consiglia sempre di fare delle prove con piccoli quantitativi e di regolare l’idratazione con precisione, in base alla farina utilizzata.
Farine senza glutine: attenzione alla struttura dell’impasto
Semola rimacinata di grano duro
È la farina più consigliata per la pasta estrusa, grazie alla sua grana fine e alla tenuta ottima in fase di lavorazione:
Farina 00 e Farina 0
Non ideali da sole per l’estrusione, ma utilizzabili in piccola parte in ricette all’uovo o per impasti più morbidi:
Farine integrali e di farro
Perfette per dare un tocco rustico o più ricco di fibre. Vanno spesso miscelate con la semola per garantire una buona estrusione:
Farine speciali e senza glutine
Queste farine richiedono più attenzione nella lavorazione. È consigliato l’uso di un legante come la gomma xantana per migliorare elasticità e coesione:
Se si è abituati a preparare la pasta a mano o con una macchina manuale, lavorare con un impasto per estrusione può sembrare un’esperienza completamente diversa. A differenza dell’impasto tradizionale, quello per l’estrusione richiede una consistenza granulosa. Non è un errore: è la condizione ideale per ottenere una buona resa con le trafile.
La consistenza corretta dell’impasto dovrebbe ricordare sabbia grossolana. Se viene stretto nel palmo della mano, deve compattarsi facilmente; se poi lo si sfrega tra le dita, deve tornare in briciole.

Un buon metodo consiste nel mescolare l’impasto, mettere in pausa e spegnere la macchina poco prima dell’estrusione (a seconda del modello). Dopo qualche istante, si può riavviare e mescolare di nuovo. In alcuni casi, è utile lasciare riposare l’impasto per 20-30 minuti, in modo da favorire una migliore idratazione della farina.
Per questo motivo, è preferibile non aggiungere liquidi extra fino al termine dell’ultima fase di impasto. Se l’impasto sembra molto asciutto, spesso basta lasciarlo riposare: l’idratazione migliora naturalmente senza necessità di acqua aggiuntiva. Al contrario, un impasto con idratazione già elevata, se lasciato riposare troppo, potrebbe diventare eccessivamente morbido e difficile da estrudere.
In linea generale, con un’idratazione corretta, è consigliabile mescolare due volte prima di procedere all’estrusione.
Se si riscontrano difficoltà durante l’estrusione, nella maggior parte dei casi la causa è un’idratazione non corretta. In questi casi, può essere utile rimuovere la trafila, rompere l’impasto accumulato, rimetterlo nella macchina, pulire la trafila e ripetere il processo dall’inizio.
A volte, dopo aver spento la macchina, potresti avere difficoltà a farla ripartire.
Ecco cosa fare:
La macchina è anche programmata per fare inversioni periodiche durante l’estrusione: questo crea quella che chiamiamo una "serpentina" di impasto. Spezzettala con le dita, rimettila nella macchina e lascia che venga estrusa di nuovo.
Se hai bisogno che la macchina estruda più a lungo, puoi impostarla in modalità solo estrusione:
spegni la macchina, reimpostala e premi solo il tasto “Estrudi”.
Ripeti l’operazione ogni volta che serve finché non hai estruso tutto l’impasto.
Quando prepari pasta lunga, tieni una mano sotto la pasta per guidarla: aiuta molto.
Le uova si usano per preparare paste che devono essere stese in sfoglie sottili, come:
La maggior parte delle paste che vengono servite in brodo è fatta con impasti all’uovo, tranne alcune eccezioni, come il riso o il risone. Le uova danno struttura e ricchezza all’impasto, rendendolo più elastico e meno molle.
La semola e l’acqua sono ideali soprattutto per pasta estrusa, ad esempio:
Puoi usare acqua tiepida (circa 36°C-40°C) ma si consiglia acqua a temperatura ambiente.
Aggiungere le uova a queste forme può alterare il sapore e rendere la pasta gommosa.
Articolo redatto con il contributo di Elise Avella Feiner
Negli ultimi tempi si è molto discusso dell’uso delle espressioni “trafila al bronzo” e “trafilatura al bronzo”, soprattutto nel settore degli accessori per pasta fatta in casa. Alcuni produttori contestano l’impiego di questi termini, sostenendo che si tratti di un’abitudine imprecisa o persino ingannevole.
Noi di Pastidea riteniamo invece che sia importante fare chiarezza con informazioni corrette e complete, senza semplificazioni fuorvianti, e con il massimo rispetto per chi ogni giorno sceglie di preparare la pasta in casa, con passione e consapevolezza.
Utilizziamo la dicitura “trafila al bronzo” nei titoli dei nostri prodotti perché è entrata da tempo nell’uso comune per indicare un tipo di lavorazione che genera una pasta ruvida e porosa, come da tradizione. Tuttavia, la accompagniamo sempre con una spiegazione chiara sul materiale effettivo utilizzato: una lega metallica a base di rame, comunemente conosciuta come ottone, conforme alle normative alimentari.
Non tutte le leghe di ottone sono idonee al contatto con alimenti. Per questo motivo abbiamo selezionato la nostra lega con estrema attenzione, confrontandoci direttamente con i nostri fornitori per garantire un materiale conforme, sicuro e certificato.
Le trafile per uso domestico non sono composte da bronzo puro, ma da una lega tecnica a base di rame, che include anche zinco e altri elementi chimici. Si tratta di una lega scelta per le sue caratteristiche specifiche:
Nel linguaggio comune, il termine “trafila in bronzo” non descrive la composizione chimica del materiale, ma il tipo di trafilatura che consente di ottenere una pasta ruvida, capace di trattenere meglio i condimenti. È un’espressione diffusa sia tra i professionisti che tra gli appassionati, e da anni rappresenta una lavorazione tradizionale di qualità.
Alcuni concorrenti propongono trafile ibride, composte da un corpo in plastica alimentare (POM) e un inserto in metallo non removibile. A prima vista possono sembrare un buon compromesso, ma in realtà presentano più svantaggi che benefici.
Sono difficili da pulire: non potendo rimuovere l’inserto, è complesso detergere a fondo le parti interne. I residui di pasta possono accumularsi in punti difficili da raggiungere, con evidenti problemi di igiene.
Non sono lavabili in lavastoviglie: anche se il corpo è in plastica, la presenza fissa del metallo impone il lavaggio manuale. Questo vanifica uno dei principali vantaggi del POM.
Comportano costi elevati se si desiderano più formati: ogni trafila ha un solo formato integrato. Per realizzare altri tipi di pasta, l’utente deve acquistare trafile complete, con un investimento superiore e meno flessibilità.
In sintesi, si tratta di una soluzione poco funzionale, che unisce gli svantaggi del metallo (non lavabile in lavastoviglie) e della plastica (bassa conduttività termica), senza offrire veri benefici all’utente finale.
Al contrario, le nostre trafile interamente in ottone, soprattutto se abbinate all’adattatore in metallo, garantiscono una trasmissione termica omogenea su tutta la struttura, migliorando l’estrusione dell’impasto e offrendo risultati professionali anche in ambito domestico.
Se invece la priorità è il risparmio e la flessibilità, proponiamo il nostro sistema brevettato con portainserti e inserti intercambiabili: gli inserti sono completamente smontabili, facilitano la pulizia e permettono di acquistare solo ciò che serve, riducendo notevolmente i costi quando si desiderano più formati.
Infine, per chi vuole un solo formato e la massima praticità, offriamo trafile interamente in POM (plastica alimentare), che sono lavabili in lavastoviglie, facili da usare e garantiscono un’estrusione più veloce con un impasto più liscio.
In breve: combinando due materiali con caratteristiche opposte in maniera fissa e non removibile, non si ottiene una soluzione tecnicamente valida per nessuno scopo specifico. È per questo che abbiamo scelto di non produrre trafile con inserti fissi in metallo all’interno della plastica, preferendo offrire tre alternative ben distinte, ognuna con un’identità chiara e coerente.
Negli ultimi anni sono comparse su Amazon trafile economiche, spesso realizzate con tecnologie di pressofusione e offerte a prezzi molto bassi.
Noi di Pastidea riteniamo fondamentale mettere in guardia i consumatori: in molti casi, i materiali utilizzati per queste trafile non sono certificati per uso alimentare, e non è possibile verificarne con certezza la provenienza né la conformità alle normative europee.
Onestamente, non ci fideremmo a preparare pasta con trafile realizzate con materie prime di dubbia origine.
Le nostre trafile, anche se hanno un costo leggermente superiore, sono:
Questa attenzione alla filiera e alla qualità si riflette in ogni trafila che proponiamo.
Noi di Pastidea progettiamo ogni trafila con coerenza, senza soluzioni ibride o scorciatoie tecniche. Offriamo tre alternative concrete e pensate per esigenze diverse:
1. Trafila interamente in POM (plastica alimentare)
Ideale per l’uso quotidiano: leggera, lavabile in lavastoviglie, con un’estrusione fluida e veloce. Ottima per impasti lisci e praticità d’uso.
2. Trafila interamente in ottone (lega alimentare a base rame)
Perfetta per chi desidera un risultato professionale e una pasta ruvida. La conduttività termica ottimale dell’ottone, specialmente in combinazione con un adattatore in metallo, assicura un’estrusione uniforme.
3. Sistema brevettato con portainserti e inserti intercambiabili
Una soluzione modulare, smontabile e igienica, perfetta per chi vuole tanti formati e un prodotto che cresca con la propria creatività. Costi ridotti nel tempo, massima versatilità.
In un mercato dove spesso prevalgono scorciatoie progettuali o promesse poco trasparenti, noi di Pastidea puntiamo su coerenza, qualità e rispetto per chi ci sceglie.
Le nostre trafile sono realizzate in Italia, con materiali certificati, documentazione conforme e un progetto pensato per offrire un’esperienza sicura, durevole e soddisfacente, per ogni tipo di pasta e per ogni tipo di esigenza.
Da Pastidea desideriamo informare i nostri clienti che non produciamo né commercializziamo trafile per Philips Pasta Maker 7000 o Avance e per qualsiasi altra macchina per pasta con formati ispirati a personaggi o marchi registrati come ad esempio: Disney, Marvel (es. Spider-Man, Iron Man), DC Comics (es. Batman, Superman), Star Wars, Peppa Pig, Paw Patrol, Hello Kitty, Frozen, Minions, Super Mario, Pokémon, Barbie, SpongeBob, e simili.
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Anche un semplice utilizzo “creativo” o “artigianale” – come creare una trafila per pasta che riproduce la forma di un personaggio – è considerato una violazione se destinato alla vendita o alla promozione pubblica.